venerdì 26 aprile 2013

Every lonely monster needs a companion!

Eccoci qua, con l'ormai consueto ritardo (gli impegni del fandom, gli impegni del fandom!) a parlare di "Hide", ultimo episodio trasmesso della nostra passione.
Secondo voi è normale che voglia dare un bacio in bocca Cross? Secondo me si.
Ne approfitta per ringraziarti, davvero tanto caro Neil Cross; noi non ci conosciamo, ma io ti voglio bene come se fossi un secondo papà (il primo rimane Moffat, sempre e comunque. Ciao papà!).
Perché onestamente, questa Settima stagione ha più alti che bassi; mi sto divertendo un sacco, come è giusto che sia, ma se guardo indietro a episodi come "The Doctor's Wife", "The Impossible Astronaut" e perché no, anche "The God Complex" di quel fessacchiotto di Whithouse, non trovo molti episodi che stanno alla pari con questi citati nella nuova stagione.
E poi arriva Cross.
Prima ci spiazza, ci distrugge emotivamente e ci fa piangere anche l'anima con "The Rings of Akhaten". Poi ci propone "Hide", attualmente l'episodio che preferisco di tutta la stagione insieme a "The Asylum of the Daleks", se non contiamo "The Snowmen" come episodio regular.
"Hide", rasenta la perfezione. O meglio, per me è perfetto, ma voglio lasciare il beneficio del dubbio agli haters, che qualcosa da contestare lo possono trovare (tipo il Dottore che prende la Tardis "al volo", cosa contestabile ma che io, personalmente, ho trovato gradevolissima e divertente. L'autobus più folle del mondo).

L'episodio è scritto egregiamente, bei dialoghi con battute rispolverate come il classico "Doctor what?" e perle di saggezza interpretabili in varie maniere come "Every lonely monster needs a companion".
"Hide" è spooky, è creepy, è dark, è scary ed io adoro le storie di questo tipo; rischiava di cadere nel banale, perché si sa che le storie di fantasmi hanno fatto un po' il loro tempo. Non scordiamoci mai che stiamo parlando di "Doctor Who" però, quindi anche il banale sarebbe un banale stravolto. Ad ogni modo, rischio scampato, perché l'episodio è sempre in movimento, sempre all'erta, non ti fa battere ciglio neanche per un secondo. Le sequenze nel bosco con il Dottore, che come accade rarissimamente si dichiara "afraid" (giusto a sottolineare il suo lato umano, che molto spesso si perde di vista) potevano risultare un po' monotone, data la quasi totale assenza di personaggi al di fuori del Dottore e visto che, oggettivamente, sono un po' lunghette; ma per fortuna c'è Smith. Smith che rende godibile anche la lettura della lista della spesa. Smith che passerei ore a guardare anche mentre corre in un bosco. Aw.
Ok, basta fangirleggiare.
Viva "Hide", viva Cross e ora pronti per un folle e wibbly wobbly "Journey"!
Geronimo!


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