E sempre più inesorabilmente voliamo verso la presa di Manhattan e l'addio ai Pond. Wheeping Angels, Wheeping Angels everywhere next time; MA, prima di abbandonarci alla valle di lacrime, passiamo per questa piccola chicca del numero 3. Ovviamente, come sempre, se non hai visto l'episodio ferma qui la tua lettura. Qui, eh.
Episodio un bel po' rocambolesco e ho avuto una sensazione simile (e non uguale per fortuna!) a "Dinosaurs on a Spaceship", ovvero che avesse un sacco di cose da raccontare ma pochissimo tempo per farle. Senz'altro migliore però dell'altro episodio scritto sempre da Chibnall e dove il messaggio chiave è uno solo: "Addio Pond, addio Pond"! Ebbene si, perchè che l'estremo saluto è vicino si vede, si vede eccome! I cubi che infestano il mondo sono solo il contorno di questa storia, la parte centrale è vedere quanto il Dottore e i Pond si sono influenzati a vicenda e che l'incapacità della coppia a rinunciare ai folli viaggi all'interno del Tardis li porterà verso un probabile destino infausto. Poco sviluppata la parte dei "cubi", soprattutto il finale quando il si scopre il nemico che trama nell'ombra il quale batte in ritirata (ricomparirà?) e il Dottore con un semplice tocco del cacciavite sonico riporta tutto alla normalità. Facile, facile, ma l'episodio è vissuto nel mistero per più della sua metà e ha creato un sacco di aspettativa il che è sempre un bene.
La figlia del Brigadiere. Che altro dire? Per tutti gli amanti delle Classic, è stata una cosa da lacrimuccia solitaria sulla guancia. Alleato storico fin dal Secondo Dottore, il Brigadiere è stata senz'altro una delle figure più importanti per svariate rigenerazioni del Dottore in passato e vedere Eleven e la figlia (dato che il Brigadiere è tristemente morto nella Sesta Stagione, "The Wedding of River Song") è stato senz'altro un grandioso omaggio al personaggio e spero vivamente che questa collaborazione vada avanti. Particolarmente brillante il messaggio intrinseco che portava il "cubo" con sè, spiegato con le battute finali: al cubo, elevare alla terza, "The Power of Three", il team invicinbile composto da Amy, Rory e il Dottore. Immensamente carino. In definitiva un episodio davvero piacevole, che deficita un pochettino-ino-ino in trama per dare giustamente spazio alla parte emotiva Pond-Dottore e che getta le basi per l'invasione degli Angeli tra meno di una settimana. A voi la parola come sempre e....
...don't. Blink.
a me è piaciuta come puntata, solo che è stata un pugno nello stomaco quanto a grado di tristezza. ho paura di moffat, e questo episodio non ha fatto altro che confermare i miei timori. anche la trama è stata molto carina, semplice e non troppo complicata, cosa quasi ovvia visto che non l'ha scritta moffat. in effetti, il fatto che questa puntata fosse così triste mi renderà l'addio ai pond ancora più strappalacrime. ma lo stile alla doctorwho persiste e pertanto...puntata bella come tutte le altre! (anche se continuo con l'affermare che Asylum of the Daleks è la regina della settima serie) :)
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